Luglio 2022

Presentati i dati dell’indagine a cura di Sinab e Ismea: gli ettari destinati alle coltivazioni biologiche sono arrivati a quota 2,2 milioni e dovrebbero toccare i 3 milioni entro il 2030.

 

Tra il 2020 e il 2021 la superficie di terreni agricoli coltivati a biologico in Italia è cresciuta del 4,4%, sfiorando i 2,2 milioni di ettari, con un’incidenza sulla SAU nazionale del 17,4%, la più alta dell’Unione europea.
È quanto emerge dai risultati del monitoraggio a cura di Sinab - Sistema d'informazione nazionale sull'agricoltura biologica e Ismea-Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, presentato a Roma il 6 luglio scorso alla presenza tra gli altri del Sottosegretario alle Politiche Agricole, Francesco Battistoni, e dei rappresentanti di FederBio, Aiab AssoBio, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Italiane, Anabio, Cia, Confagricoltura e Copagri.

 

La stima dei curatori dell’indagine è che entro il 2027, ultimo anno di attuazione della Politica agricola comune europea, si raggiungeranno i 2,7 milioni di ettari, per poi raggiungere i 3 milioni nel 2030, approssimandosi all’obiettivo del 25% di superfici da destinare alle produzioni bio entro la fine del decennio, come indicato dalla Commissione europea nel “Farm to Fork”.

 

Positivo anche il dato sugli operatori certificati a bio: nel loro caso la crescita è del 5% grazie agli oltre 4.000 nuovi ingressi, che hanno fatto salire il valore complessivo di produttori, preparatori e importatori biologici sopra le 86.000 unità.

 

Approfondisci su Sinab
 

TUTTE LE NEWS