Luglio 2022

Leggera flessione nelle vendite di prodotti biologici nei primi mesi del 2022, ma nel complesso il settore regge all’urto di inflazione e conflitto russo-ucraino

 

Dopo anni di crescita a doppia e tripla cifra – dal 2008 a oggi il mercato domestico del biologico è cresciuto del 233%, con una più che positiva performance anche dell’export bio (+671% rispetto al 2008) – consumi e vendite stanno risentendo della grande instabilità con cui si è aperto il 2022 (fonte: Nomisma).

 

Il conflitto russo-ucraino e la corsa dell’inflazione, oggi quasi all’8%, portano gli italiani e non solo a rivedere le proprie abitudini di acquisto: si spiega così l’innesco di una lieve diminuzione delle vendite a valore del biologico in grande distribuzione (pari al -0,5 % nell’ultimo anno), tendenza riscontrata anche in altri Paesi europei con particolare riferimento alla Francia.

 

Ha commentato a questo proposito il sottosegretario al Mipaaf, Francesco Battistoni: "Nonostante la diminuzione della domanda, bisogna sottolineare che il comparto regge meglio e con più forza rispetto all’agricoltura tradizionale. Ciò dimostra che i prodotti biologici sono competitivi e si mantengono forti sul mercato. Nostro compito – prosegue – è sicuramente quello di rimettere in moto gli acquisti e i consumi, incentivando la domanda, comunicando e informando. Le intese raggiunte in Conferenza Stato Regioni, con il finanziamento di 5 milioni di euro da destinare alle mense scolastiche, vanno proprio in quella direzione. È ovvio che aumentare la conoscenza e la formazione verso il consumo dei prodotti biologici aiuterà il settore ad invertire la flessione registrata quest’anno. Seguendo questi obiettivi – conclude Battistoni – sono sicuro che nel breve periodo il comparto riprenderà a correre e a crescere”.

 

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