Giugno 2022

Un giro d’affari da 2.907 mln di euro, quasi triplicato rispetto al 2009. 

 

L’Italia è il secondo Paese per esportazioni di prodotti biologici al mondo. Seconda solo agli Stati Uniti, di poco superiori con i loro 2.981 mln di euro, l’Italia è nettamente sopra la Spagna, terzo Paese sul podio, ferma a 890 mln di euro. Sono 826 i mln di euro in prodotti bio esportati dalla Francia e 806 quelli della Cina.

Il 69% dei volumi delle esportazioni bio made in Italy sono riconducibili a prodotti DOP/IGP e il 42% dell’export in quest’area riguarda i vini biologici.

Secondo le aziende, tra i fattori che concorrono a questo successo, contano in particolare la qualità dei prodotti bio (69%); il generale interesse del consumatore straniero per il Made in Italy (44%) e l’elevata spesa media pro-capite per prodotti bio all’estero (31%).

A riportarlo è l’ultima survey Nomisma, realizzata nell’ambito del progetto ITA.BIO del 2021 per ICE-Agenzia e che evidenzia anche i principali ostacoli alle esportazioni nel settore agroalimentare riferiti dagli operatori ovvero: i costi per promuovere il prodotto/l’azienda nel Paese straniero (41%); la concorrenza di prezzo da parte di imprese locali (35%); la logistica e la mancanza di un sistema-Paese che accompagni il bio made in Italy (entrambi al 32%).

Ciò nonostante, tra i referenti delle imprese intervistati il 76% ha previsto un aumento delle vendite all’estero per il 2022, contro il 51% per il mercato interno.

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