Giugno 2022

Lettera aperta di Aiab, AssoBio, Associazione per l'agricoltura biodinamica e FederBio al Ministro delle Politiche agricole per dare concretezza alla nuova legge italiana sull’agricoltura biologica


10 proposte per dare concretezza ai principi e alle disposizioni contenute nella legge sull’agricoltura biologica, finalmente approvata dopo un iter durato 15 anni, e “fornire al Paese una 'riserva strategica' per fronteggiare le crisi: da quella climatica alla pandemia, fino alla guerra”. Questi i contenuti della lettera aperta inviata di recente da Aiab, AssoBioAssociazione per l'agricoltura biodinamica FederBio al Ministro delle Politiche agricole, con l’obiettivo di sollecitare azioni e iniziative che permettano di “dare gambe agli obiettivi stabiliti dalla nuova normativa di settore”.


“Ogni anno - si legge nella lettera - chiudono in Italia 30.000 aziende agricole a conferma che in molti casi l'agricoltura convenzionale non è in grado di garantire un reddito adeguato agli agricoltori: con il biologico, che cura la fertilità della terra, valorizza la qualità dei prodotti e del territorio rilanciando circuiti locali di produzione e consumo, una parte di questi agricoltori potrebbero rimanere in campo, assicurando al nostro Paese una riserva strategica di cibo. Esattamente come per le rinnovabili - prosegue il testo - il biologico è la strada da intraprendere per sostenere le crisi internazionali come quella che stiamo fronteggiando con il conflitto in Ucraina, puntando su sistemi di produzione più indipendenti da input esterni e più resilienti e allo stesso tempo in grado di prendere con decisione la strada della transizione ecologica”.


Da ciò la richiesta di accelerare lungo il percorso della sua concreta attuazione, arrivando tempestivamente alla definizione del Piano d'azione nazionale del biologico previsto sia dalla legge, sia dal Piano strategico nazionale della Pac.

Anche perché, ammoniscono i firmatari, solo in questo modo sarà possibile investire nel migliore dei modi i quasi 3 miliardi di euro che, complice anche l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, saranno destinati al settore agricolo da qui ai prossimi 5 anni. “È essenziale - si legge a tale proposito - che queste risorse vengano spese bene, in maniera programmata e integrata, per garantire la crescita del settore”.

 

Partendo da tutte queste considerazioni, le principali associazioni nazionali del biologico auspicano che il Ministro si faccia garante dell’avvio di azioni concrete per la realizzazione dei seguenti 10 obiettivi:

 

  1. Filiere di Made in Italy Bio fondate sul giusto prezzo per agricoltori e consumatori.
  2.  Fiscalità ambientale e crediti di imposta per i costi di certificazione per abbattere i prezzi al consumatore senza costi aggiuntivi per le imprese.
  3. Distretti biologici per favorire sistemi locali di produzione e consumo e valorizzare il territorio rurale a partire dalle aree interne e dalle aree naturali protette.
  4. Incentivazione delle imprese agricole che integrano attività agricole, zootecniche e forestali, caPaci di favorire la biodiversità e chiudere il ciclo dei nutrienti
  5. Ricerca, innovazione, formazione e consulenza per supportare gli agricoltori e i territori nella transizione al bio.
  6. Sviluppo della ristorazione collettiva attraverso organizzazioni di prodotto e strumenti adeguati d'informazione e consulenza.
  7. Comunicazione e campagne d'informazione ai cittadini per conoscere i valori del bio e favorire l'aumento dei consumi di biologico
  8. Innovazione digitale e piattaforma di tracciabilità unica in favore di consumatore
  9. Semplificazione burocratica. È l'agricoltore che non inquina a dover sostenere il costo della dimostrazione, sia in termini di tempo che di soldi.
  10. Obbligo del biologico in aree protette ed Efa

 

“Il biologico - si legge in chiusura della lettera - rappresenta un'opportunità strategica in campo economico e al tempo stesso un approccio efficace nel contrasto al cambiamento climatico e nella tutela dell'ambiente e della biodiversità. La vera sostenibilità non può che partire dal bio”.
Di questo e molto altro sarà possibile parlare in occasione di Rivoluzione Bio, gli Stati generali del biologico in programma a SANA l’8 e il 9 settembre prossimi.

Per approfondire: www.repubblica.it

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